La sostenibilità è da sempre al centro della visione strategica di Reverse, rappresentando non solo un valore etico, ma anche una leva concreta per generare impatti positivi e duraturi dal punto di vista ambientale e sociale. Operare in modo sostenibile significa per noi contribuire attivamente alla creazione di un futuro più equo, sano e resiliente, in cui l’ambiente naturale venga tutelato e le comunità locali sostenute nei loro percorsi di crescita.
In questa prospettiva si comprende a pieno il nostro apprezzamento per Boscaja, un’iniziativa che affronta in modo concreto e innovativo la sfida del cambiamento climatico. Il progetto si sviluppa nella provincia di Verona e si propone di piantare nuovi boschi in aree attualmente caratterizzate da agricoltura intensiva o da un elevato livello di urbanizzazione. L’obiettivo è duplice: da un lato migliorare la qualità ambientale di territori ormai degradati, dall’altro promuovere una nuova cultura della sostenibilità agroforestale.
Il contesto in cui Boscaja opera è particolarmente delicato. La Pianura Padana è infatti una delle zone più inquinate d’Europa: qui la concentrazione di polveri sottili e agenti chimici è spesso ben oltre i limiti raccomandati. In questo scenario, la riforestazione assume un ruolo cruciale. Le foreste planiziali, un tempo diffuse in questa zona, sono ormai quasi del tutto scomparse. Tuttavia, esse rappresentano un elemento fondamentale per contrastare l’inquinamento atmosferico e del suolo, fungendo da veri e propri filtri naturali contro fitofarmaci, erbicidi e altri contaminanti, oltre che da serbatoi di biodiversità.
Boscaja mira proprio a ripristinare questi ecosistemi, creando nuovi “polmoni verdi” all’interno di un paesaggio agricolo intensivo e semplificato dal punto di vista ecologico. L’intento è anche quello di agevolare il fissaggio del carbonio, contribuendo così alla mitigazione del cambiamento climatico. Non da ultimo, il progetto ha una valenza sociale ed economica importante: le piccole e micro aziende agricole che dispongono di terreni marginali o inutilizzati potranno aderire a Boscaja, rendendo produttive superfici altrimenti difficilmente coltivabili in modo sostenibile. In cambio, riceveranno un contributo economico annuale per ogni ettaro messo a disposizione, a fronte dell’impegno nella piantumazione e manutenzione del bosco per almeno dieci anni.
Un altro elemento distintivo del progetto è l’attenzione alla partecipazione comunitaria. Boscaja prevede l’organizzazione di incontri pubblici, visite guidate e momenti di confronto tra i soggetti coinvolti – agricoltori, enti, cittadini – al fine di favorire la nascita di nuove sinergie e stimolare una maggiore consapevolezza ambientale nel territorio.
Reverse è stata coinvolta nel progetto Boscaja per la realizzazione di 290 rifugi per uccelli, che saranno collocati all’interno dei nuovi boschi per incentivare l’insediamento di diverse specie ornitologiche e potenziare la biodiversità. Queste casette nido dimostrando come il tema ambientale possa intersecarsi virtuosamente con quello sociale. Infatti sono state costruite artigianalmente nel laboratorio Reverse In, situato all’interno della Casa Circondariale di Verona, che coinvolge persone detenute in un percorso di formazione e assunzione lavorativa. Le casette sono state progettate su due diversi modelli per accogliere un’ampia varietà di specie.
Abbiamo inoltre posto grande attenzione anche alla scelta dei materiali: per la realizzazione dei rifugi abbiamo selezionato pannelli in multistrato di pino cileno certificato FSC, assicurandoci che l’intero processo produttivo fosse coerente con i valori di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale.
In definitiva, il nostro coinvolgimento in Boscaja rappresenta un esempio concreto di come sia possibile generare un impatto positivo, integrato e durevole, unendo tutela dell’ambiente, valorizzazione del territorio e inclusione sociale.

