2 Ottobre 2025

Abitare un'edicola per abitare un quartiere

Dal 2021, quando l’edicola di piazza Santa Toscana ha chiuso i battenti, il quartiere ha vissuto una fase di sospensione, segnata dall’assenza di quel piccolo presidio che per anni era stato punto di riferimento e di incontro per i residenti. La chiusura non è stata solo la perdita di un servizio, ma ha rappresentato anche la scomparsa di uno spazio di relazione, simbolo di prossimità e di cura quotidiana. Da quell’assenza è però germogliata un’idea: trasformare la mancanza in occasione, e farne il motore di un percorso collettivo.

Già dal 2021, gruppi di cittadini, associazioni e realtà di quartiere hanno iniziato a immaginare un futuro diverso per l’edicola, un futuro che non fosse solo nostalgico ma orientato a una nuova funzione sociale. Questo processo si è concretizzato nel 2023, quando, grazie a un patto di sussidiarietà tra cittadini, associazioni e Comune di Verona, con la partecipazione della Prima Circoscrizione, l’edicola è tornata a vivere e dal 2025 con forza rinnovata grazie al progetto “Buone Nuove – Abitare un’edicola per abitare un quartiere”, finanziato da Fondazione Cariverona attraverso il bando STEP, con capofila D-Hub e partner attivi: Rocket Radio, Babbuino Ghiotto, Lo speziale, Polimorfica, Veronetta 129, Diplomart, Heraldo, Reverse. Dalla nascita anche Riciak partecipa al progetto e con attività mensili anche FIAB Verona e WWF.

Il progetto non si limita a riaprire un luogo, ma vuole ridisegnare un’intera piazza come spazio di comunità. L’edicola diventa così presenza, partecipazione civica e cura condivisa, in un quartiere come Veronetta dove l’integrazione e la convivenza tra culture diverse rappresentano la chiave per contrastare episodi di degrado e marginalità.

Grazie a questa iniziativa, piazza Santa Toscana sta gradualmente assumendo il ruolo di centro nevralgico della vita sociale e culturale della zona. L’Edicola Sociale, oggi aperta 24 ore a settimana, non è solo uno sportello informativo, ma un punto di partenza per una costellazione di attività che coinvolgono artigiani, botteghe, volontari, associazioni e istituzioni culturali di rilievo. Attorno a questo epicentro gravitano eventi consolidati come il Veronetta Market, il Mercato della Terra di Slow Food, il Veronetta Festival, tutte esperienze che, intrecciate, contribuiscono a restituire vitalità e identità a un quartiere spesso percepito solo attraverso stereotipi negativi.

L’obiettivo del progetto è chiaro: abitare la piazza per sostenerne le attività, creare legami e nuove economie, valorizzare il patrimonio associativo già presente e favorire un’ibridazione tra realtà non profit e attività profit del quartiere. Ma significa anche qualcosa di più profondo: abitare la piazza per migliorarne la sicurezza, non attraverso logiche di controllo, ma attraverso la presenza attiva delle persone, la costruzione di relazioni e il rafforzamento di processi partecipativi. È questo tessuto di cittadinanza viva che può davvero trasformare la qualità della vita dei residenti.

In questo contesto si inserisce il ruolo di Reverse, partner di Buone Nuove e da poco partner della patto di sussidiarietà con una missione precisa: portare innovazione urbana e sviluppo culturale, stimolando processi di riappropriazione dello spazio pubblico. L’esperienza di Reverse non si limita a organizzare eventi, ma si traduce in percorsi di trasformazione urbana che mettono al centro le persone e la loro capacità di generare comunità. La loro presenza garantisce che le attività non siano solo episodiche, ma parte di un disegno più ampio di rigenerazione e sostenibilità.

L’obiettivo di Buone Nuove è sviluppare nuove narrazioni su Veronetta, superando la visione del quartiere come area marginale da restituire alla città come un luogo ricco, creativo e multiculturale. Attraverso incontri, iniziative artistiche, laboratori e pratiche di innovazione sociale, Buone nuove contribuisce a costruire un modello replicabile di gestione degli spazi comuni, dove la cultura diventa strumento di inclusione e la partecipazione dei cittadini diventa motore di cambiamento.

Il valore aggiunto del progetto sta proprio in questa alleanza: cittadini, associazioni locali, istituzioni culturali e partner innovativi che lavorano insieme per un obiettivo condiviso. Il risultato è la nascita di una comunità più coesa, capace di affrontare le sfide del presente e di ripensare la città a partire dai suoi quartieri.

In definitiva, “Buone Nuove” non è solo il nome di un progetto, ma la sintesi di un approccio: abitare un’edicola per abitare davvero un quartiere, ridare vita a uno spazio urbano e, con esso, alla comunità che lo anima.

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